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Franzese Group 25/06/2024

Incentivi per Colonnine di Ricarica Private: Nuovo Decreto Ministeriale per il 2024

Incentivi per Colonnine di Ricarica Private: Nuovo Decreto Ministeriale per il 2024

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il 12 giugno il nuovo decreto che disciplina l'erogazione dei fondi per l'installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini. Questo incentivo, valido per tutto il 2024, permette di richiedere il contributo per le infrastrutture installate dall'1 gennaio al 31 dicembre 2024.

Dettagli del Bonus Colonnine 2024

Il Bonus Colonnine prevede un finanziamento complessivo di 20 milioni di euro, coprendo fino all'80% della spesa sostenuta per l'acquisto e l'installazione delle colonnine. Gli importi massimi rimborsabili sono fissati a 1.500 euro per i singoli richiedenti e a 8.000 euro per i condomini.

Tempistiche e Modalità di Richiesta

La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale è attesa a breve. Le date di inizio per la presentazione delle domande saranno comunicate successivamente tramite avvisi pubblicati sia sul sito istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che sul sito di Invitalia.

Caratteristiche delle Colonnine Ammissibili

Il decreto non impone limitazioni riguardo la potenza o le funzionalità delle colonnine ammissibili. Le colonnine di ricarica devono essere nuove, di fabbrica, di potenza standard e installate sul territorio italiano in aree di proprietà dei beneficiari. Inoltre, devono rispettare le norme tecniche e essere dotate di dichiarazione di conformità.

Grazie a questo nuovo decreto, l'installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici sarà più accessibile per privati e condomini per tutto il 2024. Non perdere questa opportunità di contribuire alla sostenibilità ambientale e migliorare la tua proprietà con una colonnina di ricarica elettrica.

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Franzese Group 19/06/2024

Il GSE Rivela il Registro dei Realizzatori per il Reddito Energetico Nazionale

Il GSE Rivela il Registro dei Realizzatori per il Reddito Energetico Nazionale

Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità energetica è diventato sempre più centrale nelle politiche economiche e ambientali. In questo contesto, il concetto di "reddito energetico nazionale" assume una rilevanza particolare. Recentemente, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il registro dei realizzatori, uno strumento fondamentale per la promozione e lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Vediamo di cosa si tratta e perché è così importante.

Cos'è il Reddito Energetico Nazionale?

Il reddito energetico nazionale è un'iniziativa volta a incentivare la produzione e l'utilizzo di energia rinnovabile da parte dei cittadini in condizioni di disagio economico. Questo programma mira a creare un sistema virtuoso in cui i produttori di energia verde potranno utilizzare l’energia prodotta per l’autoconsumo e vendere l'eventuale eccesso di produzione alla rete elettrica nazionale, ricevendo in cambio un compenso. Questo non solo promuove l'uso di fonti energetiche sostenibili, ma aiuta anche a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e a diminuire le emissioni di CO2.

Come funziona:

 -  Finanziamento in conto capitale: copre fino al 100% delle spese per l'impianto, a seconda del ISEE.

 - Impianto fotovoltaico: potenza non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW.

 - Autoconsumo: l'energia prodotta viene utilizzata per il fabbisogno familiare.

 - Eccedenza: immessa in rete e remunerata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per 20 anni.

Requisiti:

 - ISEE non superiore a 12.000 euro.

 - Immobile di residenza.

 - Intestatario del contratto di luce.

 - Assenza di precedenti incentivi per impianti fotovoltaici.

Il Ruolo del GSE

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è l'ente pubblico che gestisce i meccanismi di incentivazione e supporto alla produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia. Uno dei compiti principali del GSE è quello di garantire la trasparenza e l'efficienza del sistema di incentivazione, rendendo disponibili informazioni dettagliate sui realizzatori di impianti di energia rinnovabile.

Il Registro dei Realizzatori

La recente pubblicazione del registro dei realizzatori da parte del GSE rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e accessibilità delle informazioni nel settore delle energie rinnovabili. Questo registro include un elenco dettagliato dei soggetti che hanno realizzato impianti di produzione di energia rinnovabile, suddivisi per tipologia di impianto e localizzazione geografica.

Perché è Importante?

  1. Trasparenza: Il registro offre una panoramica chiara e accessibile a tutti i cittadini e le imprese interessate a conoscere i protagonisti del settore delle energie rinnovabili.
  2. Affidabilità: Sapere chi sono i realizzatori di impianti rinnovabili e dove operano consente di verificare l'affidabilità e la competenza dei soggetti coinvolti.
  3. Incentivazione: La pubblicazione del registro facilita l'accesso ai programmi di incentivazione, permettendo ai nuovi realizzatori di confrontarsi con esperienze già consolidate.
  4. Sviluppo del Settore: Conoscere chi sono i realizzatori può stimolare collaborazioni e sinergie tra aziende, favorendo l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie nel campo delle energie rinnovabili.

Come Consultare il Registro

Il registro dei realizzatori è disponibile sul sito ufficiale del GSE. Per consultarlo, è sufficiente accedere alla sezione dedicata e utilizzare i vari filtri di ricerca per trovare le informazioni desiderate. È possibile visualizzare i dati per tipologia di impianto (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, ecc.), per regione e per anno di realizzazione.

La pubblicazione del registro dei realizzatori da parte del GSE è un passo fondamentale per promuovere la trasparenza e la crescita del settore delle energie rinnovabili in Italia. Questo strumento non solo facilita l'accesso alle informazioni, ma contribuisce anche a incentivare la realizzazione di nuovi impianti e a migliorare l'efficienza energetica del Paese. Per chiunque sia interessato a investire nelle energie rinnovabili, il registro rappresenta una risorsa preziosa per orientarsi e prendere decisioni informate.

Non resta che continuare a seguire le iniziative del GSE e sfruttare al meglio le opportunità offerte dal reddito energetico nazionale per contribuire a un futuro più sostenibile.

La nostra Azienda Franzese Group si occupa dell' Installazione e Manutenzione di Impianti Fotovoltaici in tutta la Campania e Italia

Per info:info@franzesegroup.it

 

 

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Franzese Group 19/04/2024

Cos’è una comunità energetica: uniti per un futuro rinnovabile.

Sapevi che si può ridurre lo spreco energetico grazie all’unione tra cittadini?

Esiste un modo per risparmiare in bolletta creando comunità.

C’è una metodologia in cui le attività commerciali, le pubbliche amministrazioni locali e le piccole e medie imprese possono scegliere una gestione dell’energia che rispetti l’ambiente e che crei una vera e propria rete energetica tra i cittadini.

Si tratta delle nuove Energy Community o Comunità Energetiche introdotte dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) che permettono lo scambio energetico da fonti rinnovabili.
Grazie alla comunità energetica, il cittadino è reso parte attiva del processo di creazione dell’energia, perché agisce in maniera diretta nel processo di produzione, consumo e scambio dell’energia da fonti rinnovabili.

Attraverso la responsabilità del singolo cittadino è possibile soddisfare il fabbisogno energetico di un intero borgo o quartiere.

 

Come si costruisce una comunità energetica?

Ciò che occorre in primis è costituire un’entità legale no profit tra i soci, sotto forma di associazione riconosciuta oppure cooperativa. In seguito, è necessario individuare l’area dove disporre l’impianto in condivisione, nelle pertinenze dei consumatori.
In questo modo, un’impresa o una pubblica amministrazione può condividere l’energia prodotta con i cittadini che hanno esplicitamente fatto richiesta di adesione alla comunità energetica.

 

E se consumi di meno rispetto all’energia prodotta dalla tua comunità energetica?

L’energia eccedente viene letteralmente rimborsata al cittadino sotto forma di denaro. Altrimenti, l’energia in eccesso può essere conservata in sistemi di accumulo ed essere disponibile quando non si può accedere direttamente alla fonte rinnovabile. Per le comunità energetiche virtuose sono, inoltre, previsti incentivi e tariffe premio.

La modalità in cui i membri della comunità dividono i ricavi fa parte delle regole stabilite per il funzionamento della comunità energetica, in seguito alla stipula di un contratto di diritto privato. In questo modo la comunità potrà decidere come ripartirsi il ricavato in denaro, in base anche al comportamento virtuoso del cittadino. Si può scegliere, ad esempio, di favorire chi ha messo a disposizione l’impianto per il beneficio comune o ripartire in egual misura i guadagni della vendita dell’energia in eccesso.

 

In che modo si risparmia con una comunità energetica?

Di fatto, ciascun membro della comunità energetica rinnovabile pagherà sempre l’importo per intero al proprio servizio di erogazione di energia elettrica, ma di volta in volta riceverà un importo per la condivisione dei benefici elargiti alla comunità. In questo modo, si avrà un’effettiva riduzione dei costi in bolletta.

 

Quali sono i vantaggi di far parte di una comunità energetica?

Far parte di una comunità energetica, porta a produrre una serie di vantaggi, che vanno dal reddito energetico all’impatto positivo sugli ecosistemi ambientali. Elenchiamone alcuni:

  • Calo di consumi e costi in bolletta; grazie all’energia prodotta e utilizzata si genera un circolo virtuoso basato sulla distribuzione di un vero e proprio reddito energetico, in cui vi è una conversione in denaro dell’energia che non si utilizza.
  • Energia rinnovabile; è un aspetto essenziale, in quanto va a sostituire l’energia da fonti fossili altamente inquinanti. Le fonti di energia rinnovabili presenti in natura sono inesauribili e rappresentano un enorme contributo per la salute ambientale, in modo da contrastare la crisi climatica.
  • Neutralità carbonica 2050; riduzione delle emissioni di COnell’atmosfera con conseguenti risvolti ambientali nella riduzione di inquinanti e climalteranti.
  • Efficientamento degli impianti; gli impianti energetici di ultima generazione favoriscono la digitalizzazione e l’uso di tecnologie 4.0 in grado di rendere autonomi i membri della comunità energetica nella produzione e nel monitoraggio dell’energia.
  • Inclusione e cooperazione; attraverso la responsabilità dei singoli membri, la comunità energetica e cittadina collabora a sostegno delle risorse del territorio. In questo modo, si accrescono i beni energetici e il contributo del singolo verso le esigenze della collettività fa sì che si generino vantaggi per ciascuno. 

 

Norme e raccomandazioni sulla comunità energetica

 

Le Energy community in Europa

Per dar vita a una comunità energetica è indispensabile seguire le norme e le raccomandazioni sulle comunità energetiche rinnovabili riportate dalla Direttiva Europea n. 2001 dell’11 dicembre 2018, detta anche RED II (Renewable Energy Directive Recast).

Secondo la Direttiva RED II è previsto un sostegno finanziario a favore della produzione e dell’autoconsumo di energia sostenibile. È grazie alle fonti di energia rinnovabile che possiamo pensare a una concreta opportunità di risparmio, unita ai benefici ambientali e miglioramento della qualità di vita, oltre che in termini economici, anche sociali e sanitari.

Ai cittadini europei che intendano costituire una comunità energetica sono riconosciuti una serie di diritti, affinché siano sempre più stimolati ad alimentare il circolo virtuoso dell’energia da fonti rinnovabili.

 

La comunità energetica in Italia

A regolamentare le comunità energetiche in Italia è il Decreto Milleproroghe art. 42 bis, che promuove l’uso dell’energia da fonti rinnovabili e incentiva la libera adesione di cittadine e cittadini.

La partecipazione aperta e volontaria permette a ciascun membro di scegliere di aderire o uscire dalla comunità energetica in ogni momento lo si desidera. È prevista piena libertà anche nella scelta del proprio fornitore di energia elettrica, secondo le opportunità del libero mercato.

La tecnologia in grado di sfruttare al meglio l’energia rinnovabile è il fotovoltaico.

 

Requisiti degli impianti di produzione dell’energia rinnovabile

Per quello che riguarda i requisiti degli impianti di produzione di energia rinnovabile è necessario che abbiano una potenza fino a 1 MW e siano connessi alla stessa cabina primaria, che comprende i Comuni dei membri della comunità energetica.

Gli stessi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili preinstallati possono essere già conformi, purché non superino il 30% della potenza complessiva in gestione alla comunità energetica.

Oltre ai benefici economici di riduzione in bolletta, la legge prevede premi per la condivisione dell’energia all’interno della comunità energetica.

 

Franzese Group è attiva nella transizione dall’energia fossile a quella rinnovabile. Aiutiamo i cittadini e le cittadine a cercare le soluzioni migliori per creare e far crescere le comunità energetiche.
Possiamo accompagnare ciascuna comunità nella realizzazione degli impianti fotovoltaici, dotandoli delle tecnologie di monitoraggio ed elettrificazione più avanzate.

 

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Andrea Pastore 19/04/2024

Sai perché il fotovoltaico sta diventando obbligatorio?

Il fotovoltaico sta diventando obbligatorio per una serie di motivi, tra cui:

  • La decarbonizzazione del settore energetico

Il fotovoltaico è una fonte di energia rinnovabile e pulita, che non produce emissioni di gas serra. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è un passo importante verso la decarbonizzazione del settore energetico, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea.

  • La riduzione della dipendenza dalle importazioni di energia

L'Italia è un importatore netto di energia, con un'elevata dipendenza dal gas naturale. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, rendendo l'Italia più autosufficiente dal punto di vista energetico.

  • Il risparmio economico

I pannelli fotovoltaici possono generare energia elettrica pulita e gratuita, riducendo così la spesa per le bollette energetiche. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico può quindi portare a un risparmio economico per i cittadini e le imprese.

  • Il miglioramento dell'efficienza energetica

I pannelli fotovoltaici possono contribuire a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, riducendo la necessità di energia elettrica da fonti fossili.

In Italia, l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è stato introdotto dal decreto legislativo 28/2011, che ha modificato il testo unico sull'edilizia. Il decreto prevede che gli edifici di nuova costruzione e quelli soggetti a rilevanti ristrutturazioni devono essere dotati di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con una potenza nominale almeno pari al 60% del fabbisogno energetico previsto per l'edificio.

L'obbligo è stato poi rafforzato dalla direttiva RED II, che è stata recepita nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo 199/2021. La direttiva RED II prevede che gli edifici pubblici di nuova costruzione siano dotati di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con una potenza nominale almeno pari al 70% del fabbisogno energetico previsto per l'edificio.

L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è una misura positiva che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare l'efficienza energetica del settore edile.

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Andrea Pastore 19/04/2024

Sai che per installare il tuo impianto fotovoltaico non c’è bisogno di permessi?

Per installare un impianto fotovoltaico non è sempre necessario richiedere permessi. In Italia, la normativa in materia di impianti fotovoltaici è stata semplificata nel 2022, con il Decreto Bollette.

In generale, gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 20 kW sono soggetti a un regime di autorizzazione libera, che significa che non è necessario richiedere permessi al Comune.

Per gli impianti di potenza superiore a 20 kW, è invece necessario richiedere un'autorizzazione unica (AU), rilasciata dalla Regione o dalle Province delegate.

L'AU è necessaria per gli impianti fotovoltaici che si trovano in aree protette, in aree vincolate o in aree a rischio idrogeologico.

Inoltre, è necessario richiedere un'autorizzazione unica anche per gli impianti fotovoltaici che si trovano in aree urbane, se l'impianto occupa una superficie superiore a 500 mq.

In ogni caso, è sempre consigliabile contattare un tecnico abilitato per verificare la necessità di richiedere permessi per l'installazione di un impianto fotovoltaico.

A seguire una tabella che riassume i requisiti per l'installazione di un impianto fotovoltaico in Italia:

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