Cos’è una comunità energetica: uniti per un futuro rinnovabile.

Franzese Group 19/04/2024 0

Sapevi che si può ridurre lo spreco energetico grazie all’unione tra cittadini?

Esiste un modo per risparmiare in bolletta creando comunità.

C’è una metodologia in cui le attività commerciali, le pubbliche amministrazioni locali e le piccole e medie imprese possono scegliere una gestione dell’energia che rispetti l’ambiente e che crei una vera e propria rete energetica tra i cittadini.

Si tratta delle nuove Energy Community o Comunità Energetiche introdotte dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) che permettono lo scambio energetico da fonti rinnovabili.
Grazie alla comunità energetica, il cittadino è reso parte attiva del processo di creazione dell’energia, perché agisce in maniera diretta nel processo di produzione, consumo e scambio dell’energia da fonti rinnovabili.

Attraverso la responsabilità del singolo cittadino è possibile soddisfare il fabbisogno energetico di un intero borgo o quartiere.

 

Come si costruisce una comunità energetica?

Ciò che occorre in primis è costituire un’entità legale no profit tra i soci, sotto forma di associazione riconosciuta oppure cooperativa. In seguito, è necessario individuare l’area dove disporre l’impianto in condivisione, nelle pertinenze dei consumatori.
In questo modo, un’impresa o una pubblica amministrazione può condividere l’energia prodotta con i cittadini che hanno esplicitamente fatto richiesta di adesione alla comunità energetica.

 

E se consumi di meno rispetto all’energia prodotta dalla tua comunità energetica?

L’energia eccedente viene letteralmente rimborsata al cittadino sotto forma di denaro. Altrimenti, l’energia in eccesso può essere conservata in sistemi di accumulo ed essere disponibile quando non si può accedere direttamente alla fonte rinnovabile. Per le comunità energetiche virtuose sono, inoltre, previsti incentivi e tariffe premio.

La modalità in cui i membri della comunità dividono i ricavi fa parte delle regole stabilite per il funzionamento della comunità energetica, in seguito alla stipula di un contratto di diritto privato. In questo modo la comunità potrà decidere come ripartirsi il ricavato in denaro, in base anche al comportamento virtuoso del cittadino. Si può scegliere, ad esempio, di favorire chi ha messo a disposizione l’impianto per il beneficio comune o ripartire in egual misura i guadagni della vendita dell’energia in eccesso.

 

In che modo si risparmia con una comunità energetica?

Di fatto, ciascun membro della comunità energetica rinnovabile pagherà sempre l’importo per intero al proprio servizio di erogazione di energia elettrica, ma di volta in volta riceverà un importo per la condivisione dei benefici elargiti alla comunità. In questo modo, si avrà un’effettiva riduzione dei costi in bolletta.

 

Quali sono i vantaggi di far parte di una comunità energetica?

Far parte di una comunità energetica, porta a produrre una serie di vantaggi, che vanno dal reddito energetico all’impatto positivo sugli ecosistemi ambientali. Elenchiamone alcuni:

  • Calo di consumi e costi in bolletta; grazie all’energia prodotta e utilizzata si genera un circolo virtuoso basato sulla distribuzione di un vero e proprio reddito energetico, in cui vi è una conversione in denaro dell’energia che non si utilizza.
  • Energia rinnovabile; è un aspetto essenziale, in quanto va a sostituire l’energia da fonti fossili altamente inquinanti. Le fonti di energia rinnovabili presenti in natura sono inesauribili e rappresentano un enorme contributo per la salute ambientale, in modo da contrastare la crisi climatica.
  • Neutralità carbonica 2050; riduzione delle emissioni di COnell’atmosfera con conseguenti risvolti ambientali nella riduzione di inquinanti e climalteranti.
  • Efficientamento degli impianti; gli impianti energetici di ultima generazione favoriscono la digitalizzazione e l’uso di tecnologie 4.0 in grado di rendere autonomi i membri della comunità energetica nella produzione e nel monitoraggio dell’energia.
  • Inclusione e cooperazione; attraverso la responsabilità dei singoli membri, la comunità energetica e cittadina collabora a sostegno delle risorse del territorio. In questo modo, si accrescono i beni energetici e il contributo del singolo verso le esigenze della collettività fa sì che si generino vantaggi per ciascuno. 

 

Norme e raccomandazioni sulla comunità energetica

 

Le Energy community in Europa

Per dar vita a una comunità energetica è indispensabile seguire le norme e le raccomandazioni sulle comunità energetiche rinnovabili riportate dalla Direttiva Europea n. 2001 dell’11 dicembre 2018, detta anche RED II (Renewable Energy Directive Recast).

Secondo la Direttiva RED II è previsto un sostegno finanziario a favore della produzione e dell’autoconsumo di energia sostenibile. È grazie alle fonti di energia rinnovabile che possiamo pensare a una concreta opportunità di risparmio, unita ai benefici ambientali e miglioramento della qualità di vita, oltre che in termini economici, anche sociali e sanitari.

Ai cittadini europei che intendano costituire una comunità energetica sono riconosciuti una serie di diritti, affinché siano sempre più stimolati ad alimentare il circolo virtuoso dell’energia da fonti rinnovabili.

 

La comunità energetica in Italia

A regolamentare le comunità energetiche in Italia è il Decreto Milleproroghe art. 42 bis, che promuove l’uso dell’energia da fonti rinnovabili e incentiva la libera adesione di cittadine e cittadini.

La partecipazione aperta e volontaria permette a ciascun membro di scegliere di aderire o uscire dalla comunità energetica in ogni momento lo si desidera. È prevista piena libertà anche nella scelta del proprio fornitore di energia elettrica, secondo le opportunità del libero mercato.

La tecnologia in grado di sfruttare al meglio l’energia rinnovabile è il fotovoltaico.

 

Requisiti degli impianti di produzione dell’energia rinnovabile

Per quello che riguarda i requisiti degli impianti di produzione di energia rinnovabile è necessario che abbiano una potenza fino a 1 MW e siano connessi alla stessa cabina primaria, che comprende i Comuni dei membri della comunità energetica.

Gli stessi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili preinstallati possono essere già conformi, purché non superino il 30% della potenza complessiva in gestione alla comunità energetica.

Oltre ai benefici economici di riduzione in bolletta, la legge prevede premi per la condivisione dell’energia all’interno della comunità energetica.

 

Franzese Group è attiva nella transizione dall’energia fossile a quella rinnovabile. Aiutiamo i cittadini e le cittadine a cercare le soluzioni migliori per creare e far crescere le comunità energetiche.
Possiamo accompagnare ciascuna comunità nella realizzazione degli impianti fotovoltaici, dotandoli delle tecnologie di monitoraggio ed elettrificazione più avanzate.

 

Clicca qui per maggiori informazioni oppure iscriviti al gruppo Facebook per gli ultimi aggiornamenti

Potrebbero interessarti anche...

Andrea Pastore 19/04/2024

Sai perché il fotovoltaico sta diventando obbligatorio?

Il fotovoltaico sta diventando obbligatorio per una serie di motivi, tra cui:

  • La decarbonizzazione del settore energetico

Il fotovoltaico è una fonte di energia rinnovabile e pulita, che non produce emissioni di gas serra. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è un passo importante verso la decarbonizzazione del settore energetico, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea.

  • La riduzione della dipendenza dalle importazioni di energia

L'Italia è un importatore netto di energia, con un'elevata dipendenza dal gas naturale. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, rendendo l'Italia più autosufficiente dal punto di vista energetico.

  • Il risparmio economico

I pannelli fotovoltaici possono generare energia elettrica pulita e gratuita, riducendo così la spesa per le bollette energetiche. L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico può quindi portare a un risparmio economico per i cittadini e le imprese.

  • Il miglioramento dell'efficienza energetica

I pannelli fotovoltaici possono contribuire a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, riducendo la necessità di energia elettrica da fonti fossili.

In Italia, l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è stato introdotto dal decreto legislativo 28/2011, che ha modificato il testo unico sull'edilizia. Il decreto prevede che gli edifici di nuova costruzione e quelli soggetti a rilevanti ristrutturazioni devono essere dotati di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con una potenza nominale almeno pari al 60% del fabbisogno energetico previsto per l'edificio.

L'obbligo è stato poi rafforzato dalla direttiva RED II, che è stata recepita nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo 199/2021. La direttiva RED II prevede che gli edifici pubblici di nuova costruzione siano dotati di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con una potenza nominale almeno pari al 70% del fabbisogno energetico previsto per l'edificio.

L'obbligo di installare un impianto fotovoltaico è una misura positiva che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare l'efficienza energetica del settore edile.

Leggi tutto

Andrea Pastore 19/04/2024

La produzione di un impianto sarà sempre la stessa?

La produzione di un impianto fotovoltaico non sarà sempre la stessa. La produzione di energia elettrica da un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori, tra cui:

  • L'irraggiamento solare

La quantità di energia solare che colpisce un impianto fotovoltaico è il fattore più importante che determina la sua produzione. L'irraggiamento solare varia in base alla posizione geografica, all'ora del giorno e alle condizioni meteorologiche.

  • L'angolo di inclinazione dei pannelli

L'angolo di inclinazione dei pannelli fotovoltaici influenza la quantità di energia solare che viene catturata. Un angolo di inclinazione ottimale può aumentare la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico.

  • La pulizia dei pannelli

La pulizia dei pannelli fotovoltaici è importante per mantenere la loro efficienza. La sporcizia e la polvere possono ridurre la quantità di energia solare che viene catturata.

  • L'età dei pannelli

La produzione di energia elettrica dei pannelli fotovoltaici diminuisce gradualmente nel tempo. La maggior parte dei pannelli fotovoltaici ha una durata di vita media di 25 anni.

In generale, la produzione di un impianto fotovoltaico è più alta durante i mesi estivi, quando l'irraggiamento solare è maggiore. La produzione è invece più bassa durante i mesi invernali, quando l'irraggiamento solare è minore.

Inoltre, la produzione di un impianto fotovoltaico può essere influenzata da condizioni meteorologiche avverse, come la pioggia e la neve. La pioggia può pulire i pannelli fotovoltaici, aumentando la produzione di energia elettrica. La neve, invece, può bloccare la luce solare, riducendo la produzione di energia elettrica.

Per ottenere la massima produzione da un impianto fotovoltaico, è importante tenere conto di questi fattori.

Leggi tutto

Andrea Pastore 19/04/2024

Ma i moduli fotovoltaici fanno male alla salute?

I moduli fotovoltaici non sono dannosi per la salute umana. I materiali utilizzati per la loro produzione sono tutti materiali non tossici, tra cui:

  • Silicio

Il silicio è il materiale principale dei moduli fotovoltaici. È un materiale non tossico e non rilascia sostanze nocive nell'ambiente.

  • Vetro

Il vetro è utilizzato per proteggere le celle fotovoltaiche. È un materiale non tossico e non rilascia sostanze nocive nell'ambiente.

  • Alluminio

L'alluminio è utilizzato per la struttura del modulo fotovoltaico. È un materiale non tossico e non rilascia sostanze nocive nell'ambiente.

  • Plastica

La plastica è utilizzata per i collegamenti elettrici e altri componenti del modulo fotovoltaico. È un materiale non tossico e non rilascia sostanze nocive nell'ambiente.

 

Tuttavia, i moduli fotovoltaici possono contenere piccole quantità di materiali tossici, come il cadmio, il piombo e il mercurio. Questi materiali sono utilizzati in piccole quantità per migliorare le prestazioni dei moduli fotovoltaici, ma non sono rilasciati nell'ambiente in quantità significative.

Inoltre, i moduli fotovoltaici sono progettati per essere sigillati, in modo da evitare la fuoriuscita di materiali tossici.

I rischi per la salute associati ai moduli fotovoltaici sono quindi molto bassi.

Alcuni studi hanno esaminato gli effetti dei moduli fotovoltaici sulla salute. Uno studio del 2016 ha rilevato che i livelli di cadmio, piombo e mercurio nell'aria vicino agli impianti fotovoltaici erano inferiori ai livelli di fondo mentre uno uno studio del 2017 ha rilevato che i livelli di radiazioni elettromagnetiche emesse dai moduli fotovoltaici erano inferiori ai livelli di fondo.

Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...